Halloween: tra curiosità e tradizione
La notte del 31 ottobre si svolge una delle feste più celebrate al mondo e che da sempre aiuta gli uomini a confrontarsi con le proprie paure, guardando la realtà con occhi nuovi.
Gli antichi Celti della Gran Bretagna salutavano l’arrivo del nuovo anno il 1° Novembre, giorno in cui si celebrava la fine della stagione calda e l’arrivo delle tenebre e del freddo, simbolo di morte mentre, negli anni cinquanta, comincia l’era del “Dolcetto o scherzetto?”. Oggi non è rimasto praticamente niente degli antichi riti, in quanto questa notte tenebrosa è diventata soprattutto l’occasione per gli amanti dell’horror per travestirsi e partecipare a feste a tema.
Scopriamo ora tutte le curiosità sulla notte che precede Ognissanti!
1. Perché si chiama Halloween?
La parola Halloween vuol dire serata santa e sta per All Hallows Eve (vigilia di Ognissanti). Nel corso del tempo la parola è mutata fino a contrarsi in Halloween nel diciottesimo secolo. A dare il nome alla festa avrebbe contribuito la chiesa cattolica che festeggiava il primo novembre la festa di “Tutti i santi” (All Hallows), non si sa però se la Chiesa abbia deciso di sovrapporre la propria festività alla celebrazione pagana di Samhain, ma poco dopo fu istituita la festa del Giorno dei morti (il 2 novembre) il giorno seguente alla festa di Ognissanti. Sta di fatto che in molte città si cominciava a festeggiare la vigilia di Ognissanti il 31 ottobre, appunto All Hallows Eve.
2. Origine della festa
La festa di Halloween ha origini antiche e risale alle popolazioni celtiche che festeggiavano la notte del 31 ottobre, la notte di Samhain (Signore delle tenebre e della morte) il momento più importante dell’anno druido, la vigilia di un nuovo anno. I celti credevano che Samhain richiamasse in quelle notte tutti gli spiriti facendoli unire al mondo dei vivi: venivano così accesi dei roghi attorno ai quali si danzava per allontanare le streghe e, per farlo, indossavano maschere spaventose.
3. Cos’è la Samhainofobia?
La samhainofobia è il nome che viene dato alla “paura di Halloween”, non si tratta di un semplice fastidio o rifiuto di questa festività ma è proprio una fobia che è stata diagnosticata a livello clinico così come l’agarofobia (paura degli spazi aperti), claustrofobia (paura degli spazi chiusi) e aracnofobia (paura dei ragni). Viene spesso associata a paure che sono collegate alla notte di Halloween come ad esempio la phasmofobia (paura dei fantasmi) e la nictofobia (paura della notte).
4. Perché la zucca è il simbolo di Halloween?
Il simbolo di Halloween più conosciuto è senz’altro la zucca svuotata e tagliata come una faccia con una candela all’interno, ispirata a Jack-o’-lantern, un fabbro astuto, avaro e ubriacone, che venne a patti con il diavolo per non vendere la sua anima. Una volta morto, Jack, cacciato sia dal Paradiso che dall’Inferno, è diventato un’anima errante e tormentata che vaga nell’oscurità con un tizzone ardente con il quale illumina la strada e che, ad Halloween, va alla ricerca di rifugio. La lanterna fu originariamente ricavata da una rapa, in seguito sostituita dalla zucca.
5. Da cosa nasce l’usanza di travestirsi?
Anche i travestimenti di Halloween provengono da un’antica usanza celtica: nell’antichità la notte del 31 ottobre era dedicata ai sacrifici e, nei tre giorni successivi alla festa, indossavano le pelli di animali morti proprio per esorcizzare e spaventare gli spiriti ritornati sulla terra dalle tenebre e che, secondo la tradizione, vagabondavano alcuni giorni per la città.
6. Quali sono le origini di dolcetto o scherzetto?
Il famoso “Dolcetto o scherzetto” è la formula di rito con cui si annunciano i bambini la notte del 31 ottobre bussando alla porta dei vicini, chiedendo dolci e caramelle. Nella tradizione celtica gli abitanti dei villaggi vagavano per la città con addosso le pelli di animali e in cambio ricevevano vino e cibo. Quando in seguito si è diffuso il culto cristiano dei morti, si vagava per le strade chiedendo come elemosina un dolce fatto con l’uvetta chiamata “pane d’anima”: per ogni dolce ricevuto veniva dedicata una preghiera ai morti. È solo nel dopoguerra che arrivano le caramelle quando negli Usa Halloween si diffonde come festività laica: i produttori di dolci e caramelle si lanciano così in questo nuovo business.
7. Perché il nero e l’arancione?
L’arancio è considerato un colore tipico dell’autunno ed è legato alla natura agricola della festa nell’epoca pre-cristiana. È il colore della zucca e delle foglie autunnali ed è simbolo di luce e di forza oltre a simboleggiare la fine dell’estate e l’inizio dell’inverno e delle tenebre; il nero è il colore utilizzato dalle streghe per la sua abilità di allontanare il maligno, inoltre è il colore simbolo dei morti, del mistero, dell’inquietudine.
8. Perché le streghe?
La notte di Halloween venivano chiamate le streghe in modo che leggessero il futuro in merito all’anno che stava per arrivare, in un momento in cui si verificava una congiunzione tra il mondo dei vivi e il modo dei morti. La parola witch (strega) deriva infatti da “wise woman” donna saggia, per questo è diventata simbolo della notte di Halloween, detta anche notte delle streghe.